INNESCARE IL PANE SULL’AMO

Innescare il pane sull’amo non è un’operazione semplicissima! Vediamo insieme come innescare il pane correttamente per la pesca in mare con il galleggiante e per la tecnica dell’Ultra Light Rock Bread Drifting!

Innescare il pane sull’amo è un’operazione semplice, ma delicata. Un innesco sbagliato può provocare la perdita dell’esca in fase di lancio, oppure una ferrata a vuoto durante un’abboccata, oppure addirittura la perdita del pesce subito dopo l’abboccata. Quindi, vediamo insieme come effettuare quest’operazione nel modo più corretto evitando, per quanto possibile, queste problematiche.

Abbiamo visto nelle scorse settimane alcuni metodi di pesca che si possono effettuare dagli scogli con poca attrezzatura e a basso costo (se siete curiosi di scoprire queste tecniche, potete consultare l’articolo cliccando su questo link)! Dopo aver letto i nostri consigli, alcuni di voi ci hanno segnalato qualche difficoltà riscontrata nell’innescare il pane. Oggi, dunque, siamo qui per cercare di darvi qualche risposta!

QUALE PANE INNESCARE SULL’AMO?

Come abbiamo già approfondito nell’articolo “Pesca in mare” e “Ultra Light Rock Bread Drifting”, il pane treccia francese è in assoluto l’esca migliore! In mancanza, il pan bauletto e il pane bianco dei tramezzini sono una validissima alternativa. Bene, in molti ci avete domandato: “per quale motivo è meglio non utilizzare il pane che di solito mangiamo a tavola?”.

La risposta è semplice: l’innesco deve essere effettuato solo con la mollica del pane e purtroppo non tutto il pane da tavola ha la mollica al suo interno e soprattutto non tutte le molliche hanno la stessa consistenza e malleabilità! Quindi il nostro consiglio è di scegliere il pane treccia, il pan bauletto e il pane bianco!

COME INNESCARE IL PANE PER PESCARE A GALLEGGIANTE DAGLI SCOGLI?

I video sottostanti mostrano come innescare il pane per questa tipologia di pesca.

Questo innesco è adatto soprattutto nelle fasi iniziali di pesca, quando ancora non c’è traccia della solita minutaglia fastidiosa.  E fidatevi questo è un boccone davvero micidiale sull’esca!

Questo innesco lo utilizziamo nelle fasi più avanzate della pesca. A differenza del precedente stringiamo la parte in alto della mollica, in modo da resistere maggiormente sull’amo all’attacco della minutaglia in fase di calata dell’esca. La parte sottostante che va a contatto con l’acqua, si gonfia rendendo anche questo innesco irresistibile!

COME INNESCARE IL PANE PER PESCARE CON LA TECNICA DEL ROCK BREAD DRIFTING?

Il video sottostante illustra come innescare il pane per questa tipologia di pesca.

In questo caso l’innesco è una classica pallina che ricopre interamente l’amo. Questo innesco è necessario per poter effettuare anche un corretto lancio dell’esca, infatti questa tipologia di pesca non prevede l’utilizzo di alcun piombo. Per una maggior resistenza dell’esca, consigliamo di bagnarla, una volta inserita sull’amo, effettuando nuovamente una piccola pressione con le dita.

COME INNESCARE IL PANE EVITANDO LE MANGIATE DELLA MINUTAGLIA?

È una di quelle domande che ci saremmo posti almeno un milione di volte! Purtroppo si sa… in estate il pane è un’esca prediletta da tutti i pescetti , boghe e cefaletti in primis. Sembrano tanti piccoli piranha che spolpano la nostra esca ancor prima che raggiunga il fondo! E cosa succede? Ogni volta che lanciamo la lenza ci chiediamo:  “ma il pane sarà ancora sull’amo?” La risposta è: “ovviamente no!”.  Allora ci assale la frustrazione, perché la pesca sembra impossibile! Il problema, purtroppo, non si risolve nemmeno aumentando le dimensioni del galleggiante e il peso della montatura! Allora che fare? Rinunciamo a pescare con il pane pescando con i bigattini?? Assolutamente NO! Noi utilizziamo un innesco particolare che ci ha regalato sempre enormi soddisfazioni! Qui sotto trovate il video che spiega l’innesco.

In pratica è una specie di Hair-rig! Grazie a questo innesco riusciamo a portare l’esca sul fondo, evitando l’attacco della minutaglia e diminuendo il numero di ferrate a vuoto. Il nostro avversario non inghiotte solo l’esca, ma anche l’amo! Contrariamente a quanto si pensa il pesce non sa cos’è un amino quindi il lasciarlo libero, senza ricoprirlo con il pane, non induce il pesce al rifiuto dell’esca!  Provare per credere!

Se volete qualche informazione in più su come pescare con il pane, date un’occhiata a quei questo articolo “Con un fiocco di pane”.

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6 risposte

  1. Tatiana ha detto:

    I vostri consigli ho trovato veramente stripitosi!!! Mi piacerebbe sapere se si potrebbe usare ance la pastella pane+formaggio a posto di palletta di pane

     
  2. webmaster ha detto:

    Ciao Tatiana! Certamente la pastella è un’ottima esca che può essere utilizzata sia in acque dolci che salate. La sua preparazione non è difficile, ma come in tutte le cose occorre un po’ di pratica. Solitamente per crearla utilizziamo i seguenti ingredienti: 50 gr di farina bianca tipo 0, 25 gr di parmigiano/pecorino, e circa 25 ml di acqua. Mixiamo insieme la farina e il formaggio, poi aggiungiamo pian piano l’acqua fino ad ottenere una bella pasta consistente. Come pastura utilizziamo del pangrattato mixato a del semplice parmigiano. Questa è solamente la base che può essere integrata con vari aromi, ma dipende molto dallo spot in cui peschi e dal tipo di pesce che intendi catturare!

     
  3. Daniele ha detto:

    Ciao, di solito il mane lo bagno… se posso con l’acqua del posto… altrimenti in bocca, poi faccio un innesco molto simile al terzo video.
    A volte ci cascano… a volte sono troppo furbi: ci danno un paio di codate, il pane si stacca dell’amo e poi lo mangiano. Sono dei grandi. Capiscono che diverso dall’altro pane che butto proprio dal modo in cui il mio NON si gonfia. Proverò sicuramente gli altri due inneschi, ma ho qualche domanda:
    1] Che amo e terminale usate? Amo del 14 e fluorocarbon del 0,10?
    2] Ma nell’innesco 1 e 2 il pane non si stacca dall’amo in fase di lancio?

    Grazie mille, molto interessante

     
    • webmaster ha detto:

      Ciao! Solitamente per questa pesca utilizziamo degli ami a gambo lungo del n.14 o del n.13 legati a un buon 0,12 Fc. Quando iniziano a girare delle salpe, preferiamo non rischiare e aumentiamo il diametro del terminale utilizzando anche uno 0,16 Fc. Per quanto riguarda gli inneschi 1 e 2, ti assicuriamo che non si staccano durante il lancio l’importante è premere bene il pane sulla paletta dell’amo prendendo anche una piccola parte del terminale.

       
  4. Mattia ha detto:

    Buongiorno volevo sapere cosa ne pensate dei bigattini come esca?

     
    • webmaster ha detto:

      Ciao Mattia,

      il bigattino è sicuramente una delle esche più utilizzate dai pescatori sia per la sua facile reperibilità che per la sua grande attrattività. Porta sempre ottimi risultati sia in acque dolci sia in acque salate. Come avrai notato, noi li usiamo spesso, soprattutto per catturare i ciprinidi dei fiumi. Ti lascio il link di un articolo in cui abbiamo parlato di questa e altre esche.
      http://www.guidadelpescatore.com/un-esca-per-amica/

       

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