I PESCI SONO FURBI O E’ SOLO ISTINTO?

I PESCI SONO FURBI O SONO DEI BOCCALONI?

I pesci sono furbi? La domanda da un milione di dollari!pesci sono furbi

Questa è una delle domande che ci poniamo dopo aver trascorso ore in uno spot e aver conquistato solo un bel “cappotto”! E se a questo aggiungiamo l’arrivo dell’inverno e del freddo, allora la situazione diventa ancora più ardua!

Lo sappiamo è davvero frustrante! La sensazione di sconfitta si percepisce immediatamente, perché stavolta ci siamo fatti fregare, non siamo riusciti a capire in quel preciso momento, in quella determinata situazione come acchiappare un bel pesce. Eppure, un vero pescatore non si arrende mai e questa sensazione dura solo un’istante, è effimera… immediatamente viene soppiantata dalla voglia di scoprire e capire come ingannare il pesce! Allora sì, che la sfida è di nuovo aperta!

BENE, ma i pesci sono furbi o siamo noi a sbagliare approccio?

Nella stagione invernale, lo spirito di osservazione è vitale per un pescatore. Ci si deve porre le domande giuste:

  • la scorsa settimana sono riuscito a fare più catture, allora perché oggi ho mancato l’obiettivo?
  • ho usato la tecnica giusta?
  • ho scelto l’esca migliore?
  • è cambiato qualcosa nell’acqua? È più fredda? Si è alzato/abbassato il livello dell’acqua?

Non bisogna, tuttavia, dimenticarsi di un altro fattore essenziale. Bisogna interrogarsi sul comportamento dei pesci e adattare il nostro modo di pescare a tale comportamento: ieri ero nello stesso punto e ho preso quel bel cavedano, eppure oggi non ho preso niente, come mai?

Ed è qui sorge spontaneo il nostro interrogativo: i pesci sono furbi e quindi sono capaci di imparare dalla loro esperienza? Sono in grado di comprendere ed evitare le nostre esche, perché hanno imparato a riconoscere il pericolo, o si tratta di istinto di sopravvivenza?

pesci sono furbi

È davvero difficile rispondere a questa domanda, però una cosa è certa: è evidente che la pressione di pesca gioca un ruolo essenziale!

Più lo spot è battuto da pescatori, più i pesci sono furbi e più le catture diventano difficili. La maggior parte degli esemplari si fa catturare una sola volta, o al massimo due, e il calo delle catture aumenta con il trascorrere del tempo. È come se il pesce dopo una prima allamata, sia in grado di identificare il pericolo e di utilizzare l’esperienza per evitare le nostre insidie. Certo, evidentemente ci saranno dei pesci più scaltri di altri, ma il risultato non cambia.

Cosa possiamo fare allora?

Sicuramente escogitare dei metodi per confondere i pesci e porli davanti a situazioni sempre nuove.

Ma, in pratica cosa possiamo fare?

Noi pratichiamo il catch and release e abbiamo ritrovato questa situazione soprattutto nei laghetti e cave a pagamento, ma anche in zone superaffollate con pressione di pesca elevata e di rilascio del pescato. Il nostro consiglio è: reinventarsi sempre! Durante la sessione di pesca suggeriamo di cambiare sistema, a partire dalla montatura, dall’amino, dal galleggiante, fino alla tipologia di esca (se siete interessati a scoprire di più sulla scelta del galleggiante, potete dare un’occhiata al nostro articolo LINK)

Non arrendiamoci alla frustrazione e cerchiamo di sottoporre al pesce situazioni sempre nuove, di usare nuove attrezzature e dargli il cibo in modo nuovo, e perché no a volte può essere utile anche variare la tipologia di esca.

Ma una domanda rimane irrisolta: come fanno i pesci a percepire e riconoscere il pericolo e di sfuggire così alla nostra cattura? Come fa un pesce a capire che si tratta di un’esca “pericolosa” e decidere di non abboccare?

Non abbiamo ancora scovato degli articoli su questo argomento, ma speriamo che presto venga data una risposta, così da poter risolvere questo ARCANO!

 

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